Versión en español
Seguimos estando en la Alhambra, a pesar de lo que se nos catapulta delante. Es una obra gigantesca, monumental, como llegada de otro mundo, y otra época. Si no fuera que solo dándonos la vuelta todavía vemos los jardines, torres y murallas del castillo árabe, podríamos pensar que hemos viajado en el tiempo hasta el siglo XVI y estamos en Italia.
Porque más alla romana, en Roma o en Italia, no hay un palacio que pueda compararse al de Carlos V en la Alhambra de Granada. Apenas nos fijamos en su imponente fachada, descubrimos tantos de esos elementos y características que se germinaron y desarrollaron en la Italia del cinquecento a la maniera del Renacimiento. Pero sorprende pensar que estamos a principios del siglo XVI en la recién creada España del reinado de Carlos V .
Y he ahí esos frontones triangulares que decoran las puertas como los antiguos griegos y romanos amaban hacer.
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Portal de entrada |
Columnas jónicas estriadas, decoraciones alegóricas, arcos y óculos clásicos, decoran una fachada, desde luego alla maniera, el almohadillado no deja dudas al ojo experto, aunque el clasicismo resiste con los triglifos, las métopas y los bucranios de rigor.
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Puerta con frontón triangular y arco serliano |
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Fachada |
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Fachada y puerta principal |
Ya la fachada sorprende por su excepcional manera, pero aún es más sorprendente saber el juego de formas que esta esconde. Formas que inmediatamente nos conectan con la arquitectura del mayor innovador en este campo en el siglo XVI, Andrea Palladio, quien unos cincuenta años más tarde en su famosa villa la Rotonda, supo conjuar perfectamente un cuadrado y una circunferencia dando nueva forma al concepto de villa de campo.
Lo único que aquí esas dos formas, elegidas por el arquitecto Pedro Machuca, aun resultan más imponentes, formidables, imperiales.
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Círculo del patio |
El patio circular está rodeado por dos logias con columnas dóricas en la inferior y jónicas en la superior que abrazan un amplio círculo de 30 m de diámetro. Las columnas de piedra pudinga del Turro, entre las que se abren arcos, hornacinas y puertas comunican con las diversas dependencias del palacio.
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Columna con piedra pudinga del Turro |
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Doble logia |
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Pórtico |
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Patio circular |
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Patio desde la logia |
Lugar excepcional sin duda. También contrastante, si pensamos que se implantó en el corazón de la Alhambra musulmana y que sin duda puede llevar a crear sorpresa, esperpento, pretensión desmedida y tal vez disgusto. Pero no por ello deja de ser una obra maestra innovadora, precursora e ideal que años más tarde Miguel Ángel o Palladio desarrollarán bajo la etiqueta del manierismo.
Versione in italiano
Siamo ancora all’Alhambra, nonostante l’innaspettata visione che abbiamo di fronte a noi. E qualcosa di gigantesco, monumentale, qualcosa di allieno, di un’altra era. Se non sapessimo che appena ci guardiamo attorno vediamo ancora i giardini, le torri e mura del castello arabo, potremmo pensare che abbiamo viaggiato nel tempo fino il cinquecento e siamo in Italia.
Anche perché più alla romana, a Roma o in Italia, non esiste un palazzo che possa paragonarsi al palazzo di Carlo V dell’Alhambra di Granada. Appena vediamo la sua maestosa facciata, scopriamo tanti di quei elementi e caratteristiche che germinarono e si svilupparono nell’Italia del cinquecento alla maniera del Rinascimento. Tuttavia sorprende pensare che ci troviamo all’inizio del cinquecento nella appena riunita Spagna del regno di Carlo V.
Ed ecco quà i frontoni triangolari che decorano le porte come gli antichi greci e romani amavano fare.
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Portale di entrata |
Colonne ioniche accanalate, decorazioni allegoriche, archi e oculi classici, decorano una facciata, senza dubbio alla maniera. Il bugnato c’è lo dice chiaramente, anche se il clasicismo resiste con i triglifi, le metope, e i bucrani di tradizione.
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Porta con frontone triangolare e arco serliano sopra |
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Facciata principale |
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Facciata e porta principale |
La facciata ci sorprende con la sua eccezionale maniera, ma più sorpresi rimaniamo quando scopriamo il gioco di forme che nasconde. Forme che subito ci fanno venire in mente la architettura del maggior innovatore del cinquecento in questo campo, Andrea Palladio, chi circa cinquanta anni dopo nella sua celeberrima villa la Rotonda, per la prima volta utilizzò il quadrato e la circonferenza per dare nuova forma al concetto di villa di campagna.
Anche se quà, le due forme scelte dall’architetto Pedro Machuca, persino si scoprono più imponenti, formidabili, imperiali.
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Cortile circolare |
Il cortile circolare è circondato da due loggie con colonne doriche in quella inferiore e colonne ioniche in quella superiore che abbraciano un ampio cerchio di 30 m di diametro. Le colonne di pietra puddinga di Turro, tra le quali si aprono archi, nicchie e porte communicano con le diverse sale del palazzo.
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Fusto di colonna di pietra puddinga |
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Doppia loggia |
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Porticato |
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Cortile circolare |
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Cortile circolare dalla loggia |
Luogo eccezionale senza dubbio. Anche se contrastante, se pensiamo che fu collocato nel cuore della Alhambra musulmana e che sicuramente porta alla sorpresa, esagerazione, e forse al disgusto. Tuttavia non per questo non rappresenta un capolavoro di innovazione, precursore di modi e ideale che anni dopo Michelangelo e il Palladio porteranno a un livello superiore del manierismo.
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